Lectio divina Uno spirito nuovo 20 maggio 20 maggio 2025
UNO SPIRITO NUOVO Contesto Giuda, non l´Iscariota, aveva domandato a Gesù: «Signore, perché devi manifestarti a…
UNO SPIRITO NUOVO Contesto
Giuda, non l´Iscariota, aveva domandato a Gesù: «Signore, perché devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Nella domanda c´è della delusione. Il discepolo si aspettava un ritorno glorioso e trionfale di Gesù, non solo una manifestazione a pochi individui. Non può comprendere, perché non rinuncia alla sua concezione messianica. La venuta di Gesù non avverrà con sfoggio di potere e neppure per vendicarsi dell´ingiustizia commessa contro di lui. La trasformazione della società non si realizza alla forza. Il suo messaggio è un messaggio di amore. La risposta alla pratica dell´amore è la presenza sua e del Padre.
Dal Vangelo secondo Giovanni (14,23-29) 23 Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. 25 Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26 Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28 Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. 29 Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. Parola del Signore
Meditazione
23 Chi mi ama Per noi, amare è volersi bene, stare insieme, prendere delle decisioni per costruire il futuro…, ma amare Gesù è un´altra cosa. Amarlo vuol dire agire come lo ha fatto Lui, non tirarsi indietro di fronte al dolore, alla morte; mettersi ai piedi dei fratelli, per rispondere alle loro necessità. Amarlo equivale a conservare la sua parola, portarla alla pratica. E la sua parola fu servizio incondizionato ai disprezzati ed emarginati; lotta per la loro liberazione; abolizione delle nuove schiavitù, oggi più raffinate che mai; costruzione di una società differente, dove le relazioni tra gli uomini non siano di ‘lupo a uomo’. Sempre con amore, ma anche con fedeltà. Conservare la parola di Gesù supporrà una forte lotta contro quelli che, dall´alto, cercano di conservare i loro privilegi; contro quelli che, dal basso, pretendono di scusare la loro passività; contro quelli che, per paura, cercano di mettere delle pezze tiepide sulle ferite del nostro tempo, invece di rimedi energici e decisi. Per conservare la parola del Padre, Gesù ha sofferto la persecuzione, il rifiuto, la solitudine, l´abbandono e la morte. Qualcosa così succederà a quelli che, cristiani o no, abbiano legato la loro sorte a quella dei poveri.
23 Vivremo in lui Il nuovo culto suppone una vera rivoluzione nel modo di concepire le relazioni dell´uomo con Dio. Nell´antica religione l´uomo doveva uscire dal mondo profano ed entrare in spazi sacri per incontrarsi con Dio. Dio solo abitava in alcuni luoghi consacrati a lui. Ma d´ora in poi tutto sarà diverso. Ormai non sono più necessari i templi, perché Dio si fa trovare in coloro che scelgono l´amore come forma di vita; nei gruppi nei quali l´amore è norma di convivenza. E´ la città nuova descritta nel libro dell´Apocalisse: «In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l´Onnipotente, e l´Agnello sono il suo tempio» (Ap 21,22).
24 Chi non mi ama E´ sempre possibile l´infedeltà. E questa si misura con la mancanza di amore, già che le parole di Gesù si possono vivere solamente se c´è amore, altrimenti appaiono come delle proposte assurde. Quelle parole nascono dal cuore del Padre, che propone a tutti di essere come Lui. Non si tratta di fare tante cose nella vita, è necessario essere delle persone, che sono immagine somigliante a colui che non smette mai di donare sé stesso.
25-26 Un nuovo Spirito In questo secondo annuncio, lo Spirito Consolatore è presentato come il maestro. Non insegna cose nuove, ma aiuta a ricordare, approfondire e interpretare l´insegnamento di Gesù. In questo consiste la novità dello Spirito. Così la parola del Signore mantiene tutta la sua forza, oggi, per noi ed è parola viva, che dà vita. Quando, durante le nostre giornate, il passato scivola come qualcosa di irrimediabilmente perduto e il futuro si presenta minaccioso, il soffio divino ci aiuta a fare memoria, una memoria, che ci fa leggere in modo profetico il passato e il futuro, i fallimenti e i trionfi, l´insicurezza e la speranza.
27 Una pace definitiva C´è qualcosa di nuovo ed inatteso in questo discorso di addio: la pace e l´allegria. Il primo tema si trova ampiamente sviluppato nel discorso della notte di Pasqua: è il dono speciale di Gesù risorto, anticipato qui. La pace nella Bibbia è il riassunto di tutti i doni, che Dio può offrire agli uomini: è benessere, tranquillità, buona relazione con Dio e con tutti, è giustizia e sicurezza. La pace è la soddisfazione di tutte le necessità veramente umane; è la felicità che si raggiunge grazie all´esperienza dell´amore condiviso; è il risultato che si ottiene quando il nostro mondo è diventato un mondo di fratelli. Desiderare la pace era il saluto normale all´arrivo o alla partenza. Ma nell´addio di Gesù non c´è nulla di tradizionale, non è un saluto triviale. Andare al Padre, anche se attraverso alla morte, non è una tragedia, dal momento che la sua morte sarà la manifestazione suprema dell´amore. Ciò che condanna Gesù a morte è il potere del male. Lo potrà uccidere, ma, con la sua morte, Gesù comincia anche a trionfare sull´odio e l´egoismo. La gioia, che ha inizio con la stessa passione, ci fa comprendere che Gesù non va verso la sua sconfitta, ma verso il suo trionfo.
28 Se mi amaste, vi rallegrereste Ritorna il discorso dell´amore. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre. Il credente, cioè, colui che ama Gesù, si deve rallegrare per questo avvenimento, perché l´andata al Padre conferma l´esperienza di Gesù e conferma la missione dei discepoli. Eppure nel saluto si respira un clima di tristezza, perché i discepoli non pensano in Gesù, ma in sé stessi. Allora, l´amore che Gesù ci chiede è questo: un amore capace di rallegrarsi perché l´altro è felice, un amore capace di non credersi il centro dell´universo, ma di stare aperti a identificarci con gli altri.
29 Prima che succeda Gesù istruisce i suoi perché sa che resteranno confusi e comprenderanno con molta difficoltà. Lui aveva preannunciato il tradimento che lo avrebbe portato alla morte; adesso predice gli effetti di questa: il trionfo della vita. La sua partenza è imminente. La morte di Gesù deve convincere tutti sull´autenticità del suo messaggio e della sua fedeltà verso colui che lo aveva mandato. Per questo chiede ai suoi discepoli la fede, cioè, la fedeltà. Le sue parole rimangono presenti anche nel mondo di oggi, come un tesoro di fiducia. Dio mantiene sempre la sua fedeltà a favore dell´uomo.
Alcune domande – “Verremo a lui, e prenderemo dimora presso di lui”: Se guardiamo dentro di noi, troviamo la tenda della presenza di Dio? – “Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”: Accogliamo la voce dello Spirito Santo come memoria di tutto quello che Dio ha fatto per noi e come profezia per comprendere ciò che sta succedendo adesso? – “Vi do la mia pace: La pace di Cristo è la sua risurrezione”: che cosa fare perché le paure o l´attivismo, che coprono i nostri vuoti, non dominino la nostra vita? – “Ve lo dico adesso, prima che avvenga…” Gesù non vuole che gli avvenimenti ci sorprendano impreparati. Siamo capaci di leggere i segni degli avvenimenti con lo sguardo di Gesù?