Adorazione eucaristica Una sola è la cosa di cui c’è bisogno 17 luglio 2025
Parrocchia S. Maria degli Angeli – Nocera Superiore Adorazione Eucaristica XVI domenica Anno C Una sola è…
Parrocchia S. Maria degli Angeli – Nocera Superiore
Adorazione Eucaristica XVI domenica Anno C
Una sola è la cosa di cui c’è bisogno
- Quando la persona, unificata nella Parola che salva, è in comunione intima con il Signore, vive la parte migliore, poiché è la dimensione edificante che riempie il nostro essere di Dio per predisporci a che questo Dio lo possiamo portare agli altri; che qualifica e fonda ogni attività del nostro ministero e che è alla base della nostra affabilità con le persone che noi serviamo. Ecco, il Signore passa… e il Signore è nel mormorio di un vento leggero. Attenzione interiore, perché quel soffio accarezza il cuore!
- Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen Canto – Adorazione silenziosa
Dal Vangelo Lc 10,38-42 In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”. Parola del Signore
Tutti: Signore, a noi che viviamo nel mondo dona la grazia e la forza di ritagliarci momenti di silenzio e di ascolto di te. Ci ritroveremo così in un abbraccio di fede, ognuno a compiere la propria parte, sostenendoci fraternamente, finché si compia nel mondo la tua opera di salvezza e di pace. Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua sapienza, possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noicome fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen Canto – Adorazione silenziosa
- Il tema specifico di oggi è l’atteggiamento interiore da tenere ad ogni visita di Dio in casa nostra. E più in generale, che cosa conti di più davanti a Lui: un amore che si esprime nel fare o nell’ascoltare, nel dare o nel ricevere?
1L Marta e Maria, nella tradizione, sono divenute il simbolo di azione/contemplazione. Il testo di Luca, che segue immediatamente la parabola del Buon Samaritano, vuol forse completare un discorso: anche la carità più generosa deve radicarsi in quell’amore diretto a Cristo che nasce e si alimenta alla Parola di Dio. Ma oggi a prevalere è il tema della visita di Dio, Marta addirittura s’arrabbia per non riuscire a farcela da sola in questo suo premurarsi per una degna accoglienza. Manifestano così tutti e due la stima che hanno per l’ospite e, al tempo stesso, come quell’amore si traduce in concreta ospitalità, tanto stimata da Gesù che ebbe a dire: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a Me” (Mt 25,40).
2L Certo, più di una volta il Signore giunge a casa nostra col volto anonimo di un pellegrino stanco e bisogno di premure. Per Marta era l’amico di casa, colui che piangerà alla morte del suo fratello Lazzaro, a dirci che proprio tra i familiari e vicini siamo chiamati a riconoscere il Gesù da amare! Per san Martino, che divise il mantello per vestire il povero, fu lo stesso Gesù a venire a dirgli il suo grazie. Per Madre Teresa sono stati i moribondi dei marciapiedi di Calcutta a incarnare il volto di Gesù da amare. Il suo motto appunto era: “L’avete fatto a Me”.
Sal 14 Tutti: I puri di cuore abiteranno nella casa del Signore.
Signore, chi abiterà nella tua tenda? Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente, chi non dice calunnia con la sua lingua. Tutti: I puri di cuore abiteranno nella casa del Signore.
Non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Tutti: I puri di cuore abiteranno nella casa del Signore.
Chi presta denaro senza fare usura, e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. Tutti: I puri di cuore abiteranno nella casa del Signore.
Canto – adorazione eucaristica
- Quale accoglienza, più precisamente, esige il Signore? Questo è il punto specifico del vangelo di oggi. E’ la figura di Maria di Betania l’immagine autentica dell’accoglienza esigita dal Signore.
3L Già in un’altra occasione la sua accoglienza per Gesù aveva suscitato discussioni e fatto dire: è esagerato! Era capitato quando Gesù venne a cena in questa stessa casa coi Dodici. Maria, ad un certo punto, arriva con un vaso pieno di profumo preziosissimo, lo spacca e versa tutto l’unguento sui piedi di Gesù. Giuda commenta: “Valeva 300 denari, quanto sciupio, si poteva dare ai poveri” E Gesù, in difesa di Maria: “Lasciala fare, i poveri li avrete sempre con voi, ma non sempre avrete me!” (Gv 12,7-8).
4L Oggi la difesa di Gesù per Maria è contro la polemica di Marta: No, Marta: è giusto e bello il tuo darti da fare per me, ma Maria ha scelto il modo più opportuno per accogliermi. Io voglio l’attenzione del cuore, la disponibilità interiore, l’intima dedizione di chi accoglie la Parola e cambia la vita, non una semplice frequentazione esterna!Questo perché Gesù ha più da dare che da ricevere! Noi crediamo di dovere qualcosa a Dio, ma è Lui che sempre stravince in gratuità e dono.
Canto – adorazione eucaristica
Tutti: Si, Gesù. La cosa necessaria per la mia vita è averti ospite in casa mia, nel mio cuore. Pietà Signore per tutte quelle volte che per far bella figura con te, mi sono dimenticato di te, che c’eri! La paura di fallire, di deluderti, m’ha fatto fare tante cose, mentre tu mi chiedevi solamente di stare con te, di ascoltarti. Sollevami dalla paura di sbagliare, dal timore d’essere rifiutato, dallo sfinimento per la mia agitazione. Pietà di me Signore! Per evitare di affrontare seriamente la mia vita nel confronto con la realtà, ho evitato di ascoltarti, per non obbedirti. Ho preferito affannarmi facendo tante cose per te, piuttosto che ascoltarti per comprendere. Grazie Signore Gesù, le tue parole mi danno requie. Convinci il mio cuore a non agitarsi per “essere di più” ed essere considerato. Insegnami a fare il “figlio”. Grazie Gesù, finalmente respiro.
- Gesù, splendido Maestro, ci insegna il valore dell’accoglienza. Se la smettessimo di pensare a Dio come ad un oscuro e potente despota che, dall’alto, scruta i destini del mondo. Se leggessimo, invece, in questo episodio il desiderio di Dio di condividere, di parlare, di trovare sollievo… Perché, ogni tanto, non restare ad ascoltare Dio. Perché non far diventare la nostra casa una piccola Betania?
Tutti: Quando finalmente, girando lo sguardo mi accorgerò di averti messo tra le tante cose della mia interiorità, sul piano di uno scaffale ad angolo come un soprammobile tra gli altri – per questo non ti trovavo più!… che io non continui a ignorarti, Signore! E quando nell’affanno dei giorni che vanno mi afferrerà il pensiero di te… che io torni a considerarti, Amico! Non come un accessorio, né come una faccenda da fare, ma come l’unica Persona capace di illuminare tutto ciò che penso, desidero, faccio, attendo. Nello stupore del sollevarsi di un velo e di un incanto nuovo, potrò di nuovo incontrarti, mio Dio, quando nel silenzio di un profondo ascolto taceranno le occupazioni e le fatiche e si schiuderanno le porte di ogni evento: tutto diventerà ascolto. Ai piedi della tua Parola, non frugando per capire, ma disponibile per lasciarmi plasmare, potrò incrociare il tuo sguardo e come nei tempi della giovinezza cantare al tuo Amore! Sì Voglio anch’io dare la mia casa al Signore, al Maestro. Voglio essere Betania per quel Gesù che vuole visitarmi e ha bisogno di me oggi. Voglio che anche la mia casa sia casa dell’accoglienza.
Canto: Tantum Ergo Tantum ergo Sacramentum Veneremur cernui Et antiquum documentum Novo cedat ritui Praestet fides supplementum Sensuum defectui. Genitori Genitoque Laus et jubilatio Salus, honor, virtus quoque Sit et benedictio. Procedenti ab utroque Compar sit laudatio.
V Hai dato loro il pane disceso dal cielo. R Che porta con sé ogni dolcezza.
Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Acclamazioni: Dio sia benedetto. Benedetto il Suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima. Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi. Canto